giovedì 30 ottobre 2008

Stasera la trasmissione AnnoZero di santoro ha un collegamento con il polo carmignani da Pisa

mercoledì 29 ottobre 2008

Riflettiamoci sopra...

Già da qualche giorno non scrivo post, l'unico tema non personale che mi sento di affrontare riguarda la protesta del mondo dell'insegnamento, tutto intero dalle elementari all'università, tutto compatto contro riforme per la scuola, e tagli per le università(non è certo una riforma, la spiegazione dei tagli pesanti che vengono fatti!!). Viene messo in crisi un sistema che attraversa tutto lo stivale, tutti i ceti sociali, senza distinzione di idee politiche o altro, non è certo di destra o sinistra tutelare l'istruzione di tutti, e cercare di fare il massimo con i soldi disponibili (leggi efficienza). Ora è chiaro che tutto è dettato dalla necessità di effettuare dei tagli per recuperare soldi, poi ognuno si costruirà la propria idea, riguardo al perchè si toglie l'i.c.i. a tutti indistintamente(benestanti o no), e perchè si tolgono fondi all'uni. dove studiano coloro che magari soldi per fare la luiss o la bocconi non ce l'hanno( io peraltro anche se multimiliardario rifarei Ing. a pisa). Riflettiamo sul perchè non si vuol fare una riforma, ma solo recuperare soldi da destinare ad altro, i più maligni potrebbero pensare che dietro ci sia un disegno per permettere un'istruzione secondaria solo ai più abbienti, e in aggiunta abbassare il livello delle scuole, potrebbe sembrare un modo per tenerci nell'ignoranza, ma solo i maligni lo pensano. D'altronde io personalmente o paura di chi non cerca di dare strumenti a tutti: per esprimere le prorpie potenzialità e per costruirsi un prorpio parere riguardo alle cose. Quindi la voglia di protestare è molto presente, e forte, l'ho fatto in questi giorni e lo farò nei prossimi, le ripercussioni negative di tali leggi, saranno nel medio periodo e troppo dannose per lavarsene le mani e dire no, a me non riguarda. Tanto più i motivi di una protesta sono giusti(almeno per me) tanto + la protesta non può permettersi di "sbagliare" di prendere strane pieghe, insomma di rischiare di perdere credibilità, per questo i manifestanti o cmq gli oppositori devono assolutamente mantenere i toni decisi ma civili, non farsi trascinare da episodi di violenza, non cedere a provocazioni di nessuna natura, come Cossiga a voluto avvertirci( si ok, ci ho messo dei giorni per capire che era un 'avvertimento e non una minaccia), metteranno degli infiltrati che faranno casino, i facinorosi saranno poliziotti in borghese, che agiteranno gli animi e se seguiti e non emarginati e isolati, porteranno a episodi di violenza che autorizzeranno di fatto l'intervento delle forze dell'ordine in stile repressione, non cadiamo in questo tranello, anzi, non diamo la possibilità di farci etichettare, di farci assegnare dai media, fin troppo filogovernativi, tanto da far sorgere + di un sospetto, come dei perditempo, con tanta voglia di fare casino. Questa lotta contro ciò che non vogliamo la dobbiamo portare su altri piani, abbiamo bisigno di visibilità, di fornire info obbiettive a chi ascolta solo i tg faziosi( a voi il compito di individuare quelli che non lo sono), dovremmo usare tutta la fantasia che abbiamo, per mettere in atto proteste originali, che portino ad parlare del perchè protestiamo e non di altro, il massimo sarebbe riuscire a far spegnere la tv alle persone, e farle avere una idea prorpia, riuscire a portar fuori da casa la gente per farla parlare, e partecipare, la casalinga, l'operaio, il commerciante, l'impiegato, battiamo chi detiene i mass-media con nuove forme di "intrattenimento" togliamo gli spettatori a chi fa informazione faziosa, guardate che effetto fantastico hanno avuto le lezioni in piazza, ci vogliono cose così e posti dove discuterne, che non si limitino a assemble studentesche, portiamo una "controinformazione" alla gente comune, forniamo un nuovo punto di vista, come dire scopriamo gli altarini, la famosa opinione pubblica dobbiamo conquistarla, con le nostre risorse "mentali", spostiamo il terreno della "lotta" su uno a noi più favorevole, usciamo da quello del governo, non ci facciamo trattenere nelle sabbie mobili del loro politichese, insomma quando una causa è giusta portandola avanti con determinazione volontà e pacatezza (gandhi, martin luther king, etc, etc) i risultati si ottengono, creiamo qualcosa di più divertente che stare sul divano a vedere il campionato sulle tv del presidente, le persone si annoiano sfruttiamo questo, lottiamo con le idee vivaci, fresche e nuove, facciamo spengere la tv, facciamo capire che "la libertà non è uno spazio libero, ma partecipazione" non permetteremo che l'istruzione dello stesso paese di Dante, Petrarca, Boccaccio,Leonardo,Donatello,Raffaello,Fermi,Galileo,Rubbia, venga spazzata via per permettere a chi governa di mantenere promesse elettorali (alitalia,ici) , spegnamo la tv, spieghiamo la protesta a tutti e teniamo duro senza cadere nei tranelli.

mercoledì 22 ottobre 2008

Addirittura!!!

Il nostro presidente del consiglio ( nostro nel senso che è il presidente di tutti coloro che hanno la cittadinenza italiana) afferma:(tratto da repubblica.it)
ROMA
- Berlusconi convoca una conferenza stampa a Palazzo Chigi per mandare un avvertimento agli studenti: "Non permetterò l'occupazione delle università. L'occupazione di luoghi pubblici non è la dimostrazione dell'applicazione della libertà, non è un fatto di democrazia, è una violenza nei confronti degli altri studenti che vogliono studiare". Poi, rivolto a una giornalista del Manifesto che aveva posto la domanda, aggiunge: "Avete 4-5 anni per fare il callo su queste cose. Io non retrocederò di un millimetro".
Ordini al Viminale. "Convocherò oggi - prosegue Berlusconi - il ministro degli Interni, e darò a lui istruzioni dettagliate su come intervenire attraverso le forze dell'ordine per evitare che questo possa succedere". "La realtà di questi giorni - dice ancora il premier - è la realtà di aule piene di ragazzi che intendono studiare e i manifestanti sono organizzati dall'estrema sinistra, molto spesso, come a Milano, dai centri sociali e da una sinistra che ha trovato il modo di far passare nella scuola delle menzogne e portare un'opposizione nelle strade e nelle piazze alla vita del nostro governo".
  • Il movimento che in questi giorni sta infiammando scuole ed università non ha etichette, non ha marchi politici, è trasversale ai vari partiti...anzi l'opposizione, è fatta sui decreti e leggi che riguardano la scuola, non su le altre "cose" fatte dal governo, questo di fatto garantisce la non apparteneza politica della protesta, quanti professori votanti pdl, stanno protestando...
  • erano anni che non venivano occupate le università, questo fatto da solo, deve far riflettere, su quanto docenti, studenti e ricercatori, abbiano paura per la fine delle università, tanto da ricorrere ad atti forti come le occupazioni, creando disagi, ma consapevoli, che sia il male minore, di fronte a una riforma nefasta per l'uni...gli studenti che vorrebbero studiare sanno perfettamente, che se vogliono continuare a farlo anche i prossimi anni, e se vogliono, che i loro fratelli, o figli lo facciano in futuro, anche se non particolarmente abbienti, dovrebbero ribellarsi a questa riforma...
  • lezioni di democrazia da berlusconi, non ne accettiamo(io e buona parte degli studenti e docenti che conosco), non abbiamo conflitti di interessi, siamo europeisti, rispettiamo la costituzione, se commettiamo un reato veniamo giudicati.
  • non retrocedere di un millimetro significa essere ottusi, se vuole il confronto lo chieda prima di fare un decreto, che per sua stessa natura non permette il confronto parlamentare, ma è una imposizione, soprattutto se approvato a colpi di maggioranza.
  • fare il callo a che cosa? alla non disponibilità al dialogo? alle imposizioni? al pensiero unico che i media in maniera soft propinano? ...che faccia lui il callo alle persone che non sentendosi rappresentate in parlamento da un'opposizione per lo + morbidissima, scendono in piazza a protestare civilmente, pacificamente, con l'obbiettivo, di fare cose giuste per il NOSTRO paese, impedendo con i mezzi dei cittadini comuni, la privatizzazione dell'istruzione.
  • ma bene ricorriamo ai manganelli, così sì che si tiene un clima buono all'interno di un paese, così sì che si ragiona e si insegna ai ragazzi come stare in un paese civile..
Speriamo che ognuno di noi raccolga cosa semina, da un lato repressione e imposizioni, dall'altro voglia di far valere i propri diritti, noi siamo scomodi perchè ancora abbiamo una nostra idea riguardo i fatti che avvengono, e la porteremo avanti a testa alta e la diffonderemo, e saremo chiassosi, e canteremo e balleremo, sì! cose scomode x chi vorrebbe delle pecore, invece di cittadini istruiti .
rileggetevi cosa dice calamandrei

martedì 21 ottobre 2008

TgNg

Ragazzi è arrivata la seconda puntata del TGng, non perdetela, andate sulla dex dove trovate il link e cliccate, ciao ciao

Piero Calamandrei


Dal momento che stanno distruggendo la possibilità per la maggior parte degli italiani, di avere una istruzione secondaria, faro questa "puntata" sui "grandi discorsi" dedicata a Piero Calamandrei, onorevole, giornalista, politico, giurista, uno di coloro che ha partecipato alla costituente(mica cazzi!!!!), non è un previti qualunque, non è un alfano venuto da lontano, laureato all'università di pisa, non prese mai la tessera del partito fascista durante il ventennio(uno dei pochissimi!!) preferì rinunciare all'insegnamento, e alla pratica del suo lavoro, per approfondire vai qui. Insomma negli anni 50 ci lasciò delle perle, parlando a degli studenti a Milano('55), prima ancora nel 50 in Scuola democratica e al III Congresso dell'Associazione a difesa della scuola nazionale (ADSN), queste parole non hanno bisogno di commenti, basta leggerleper capire, cosa pensa dei decreti tremonti e gelmini, Calamandrei:

"Cari colleghi, noi siamo qui insegnanti di tutti gli ordini di scuole, dalle elementari alle università [...]. Siamo qui riuniti in questo convegno che si intitola alla Difesa della scuola. Perchè difendiamo la scuola? [...] Difendiamo la scuola democratica: la scuola che è in funzione di questa Costituzione, che può essere strumento, perchè questa Costituzione scritta sui fogli diventi realtà [...]. La scuola, come la vedo io, è un organo "costituzionale". Ha la sua posizione, la sua importanza al centro di quel complesso di organi che formano la Costituzione. Come voi sapete (tutti voi avrete letto la nostra Costituzione), nella seconda parte della Costituzione, quella che si intitola "l'ordinamento dello Stato", sono descritti quegli organi attraverso i quali si esprime la volontà del popolo. Quegli organi attraverso i quali la politica si trasforma in diritto, le vitali e sane lotte della politica si trasformano in leggi. Ora, quando vi viene in mente di domandarvi quali sono gli organi costituzionali, a tutti voi verrà naturale la risposta: sono le Camere, il presidente della Repubblica, la Magistratura: ma non vi verrà in mente di considerare fra questi organi anche la scuola, la quale invece è un organo vitale della democrazia come noi la concepiamo. Se si dovesse fare un paragone tra l'organismo costituzionale e l'organismo umano, si dovrebbe dire che la scuola corrisponde a quegli organi che nell'organismo umano hanno la funzione di creare il sangue.[...] A questo serve la democrazia, permette ad ogni uomo degno di avere la sua parte di sole e di dignità (applausi). Ma questo può farlo soltanto la scuola, la quale è il complemento necessario del suffragio universale. La scuola, che ha proprio questo carattere in alto senso politico, perchè solo essa può aiutare a scegliere, essa sola può aiutare a creare le persone degne di essere scelte, che affiorino da tutti i ceti sociali. [...]"
(Tratto da discorso pronunciato da Piero Calamandrei al III Congresso dell'Associazione a difesa della scuola nazionale (ADSN), Roma 11 febbraio 1950.) .....e poi ancora:

"Facciamo l'ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la Costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non vuole fare la marcia su Roma e trasformare l'aula in un alloggiamento per manipoli; ma vuole istituire, senza parere, una larvata dittatura. Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di stato hanno il difetto di essere imparziali. C'è una certa resistenza; in quelle scuole c'è sempre, perfino sotto il fascismo c'è stata. Allora, il partito dominante segue un'altra strada (è tutta un'ipotesi teorica, intendiamoci). Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. Non tutte le scuole private. Le scuole del suo partito, di quel partito. Ed allora tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole private. Cure di denaro e di privilegi. Si comincia perfino a consigliare i ragazzi ad andare a queste scuole, perché in fondo sono migliori si dice di quelle di stato. E magari si danno dei premi a quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro figlioli invece che alle scuole pubbliche alle scuole private. A "quelle" scuole private. Così la scuola privata diventa una scuola privilegiata. Il partito dominante, non potendo apertamente trasformare le scuole di stato in scuole di partito, manda in malora le scuole di stato per dare la prevalenza alle sue scuole private. Attenzione, questa è la ricetta. Bisogna tenere d'occhio i cuochi di questa bassa cucina. L'operazione si fa in tre modi, ve l'ho già detto: rovinare le scuole di stato. Lasciare che vadano in malora. Impoverire i loro bilanci. Ignorare i loro bisogni. Attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole private. Non controllarne la serietà. Lasciare che vi insegnino insegnanti che non hanno i titoli minimi per insegnare. Lasciare che gli esami siano burlette. Dare alle scuole private denaro pubblico.Questo è il punto. Dare alle scuole private denaro pubblico"(in Scuola Democratica, 20 marzo 1950.)

...e infine, delle parole, di una potenza inaudita, parole, che dovremmo tutti noi sapere a memoria perchè chi è democratico, deve conoscere queste parole, e chi le disattende, saprà e sapremo, non essere democratico ecco a voi:

La Costituzione non è una macchina che una volta messa in moto va avanti da sé. La Costituzione è un pezzo di carta, la lascio cadere e non si muove: perché si muova bisogna ogni giorno rimetterci dentro il combustibile; bisogna metterci dentro l’impegno, lo spirito, la volontà di mantenere queste promesse, la propria responsabilità. Per questo una delle offese che si fanno alla Costituzione è l’indifferenza alla politica. È un po’ una malattia dei giovani l’indifferentismo. «La politica è una brutta cosa. Che me n’importa della politica?». Quando sento fare questo discorso, mi viene sempre in mente quella vecchia storiellina che qualcheduno di voi conoscerà: di quei due emigranti, due contadini che traversano l’oceano su un piroscafo traballante. Uno di questi contadini dormiva nella stiva e l’altro stava sul ponte e si accorgeva che c’era una gran burrasca con delle onde altissime, che il piroscafo oscillava. E allora questo contadino impaurito domanda ad un marinaio: «Ma siamo in pericolo?» E questo dice: «Se continua questo mare tra mezz’ora il bastimento affonda». Allora lui corre nella stiva a svegiare il compagno. Dice: «Beppe, Beppe, Beppe, se continua questo mare il bastimento affonda». Quello dice: «Che me ne importa? Unn’è mica mio!». Questo è l’indifferentismo alla politica.
È così bello, è così comodo! è vero? è così comodo! La libertà c’è, si vive in regime di libertà. C’è altre cose da fare che interessarsi alla politica! Eh, lo so anche io, ci sono… Il mondo è così bello vero? Ci sono tante belle cose da vedere, da godere, oltre che occuparsi della politica! E la politica non è una piacevole cosa. Però la libertà è come l’aria. Ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare, quando si sente quel senso di asfissia che gli uomini della mia generazione hanno sentito per vent’anni e che io auguro a voi giovani di non sentire mai. E vi auguro di non trovarvi mai a sentire questo senso di angoscia, in quanto vi auguro di riuscire a creare voi le condizioni perchè questo senso di angoscia non lo dobbiate provare mai, ricordandovi ogni giorno che sulla libertà bisogna vigilare, vigilare dando il proprio contributo alla vita politica…

Quindi voi giovani alla Costituzione dovete dare il vostro spirito, la vostra gioventù, farla vivere, sentirla come vostra; metterci dentro il vostro senso civico, la coscienza civica; rendersi conto (questa è una delle gioie della vita), rendersi conto che nessuno di noi nel mondo non è solo, non è solo che siamo in più, che siamo parte, parte di un tutto, un tutto nei limiti dell’Italia e del mondo. Ora io ho poco altro da dirvi.

In questa Costituzione c’è dentro tutta la nostra storia, tutto il nostro passato, tutti i nostri dolori, le nostre sciagure, le nostre gioie. Sono tutti sfociati qui in questi articoli; e, a sapere intendere, dietro questi articoli ci si sentono delle voci lontane…
E quando io leggo nell’art. 2: «l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica, sociale»; o quando leggo nell’art. 11: «L’Italia ripudia le guerre come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli», la patria italiana in mezzo alle altre patrie… ma questo è Mazzini! questa è la voce di Mazzini!
O quando io leggo nell’art. 8:«Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge», ma questo è Cavour!
O quando io leggo nell’art. 5: «La Repubblica una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali», ma questo è Cattaneo!
O quando nell’art. 52 io leggo a proposito delle forze armate: «l’ordinamento delle forze armate si informa allo spirito democratico della Repubblica», esercito di popoli, ma questo è Garibaldi!
E quando leggo nell’art. 27: «Non è ammessa la pena di morte», ma questo è Beccaria! Grandi voci lontane, grandi nomi lontani…

Ma ci sono anche umili nomi, voci recenti! Quanto sangue, quanto dolore per arrivare a questa costituzione! Dietro ogni articolo di questa Costituzione, o giovani, voi dovete vedere giovani come voi caduti combattendo, fucilati, impiccati, torturati, morti di fame nei campi di concentramento, morti in Russia, morti in Africa, morti per le strade di Milano, per le strade di Firenze, cha hanno dato la vita perché libertà e la giustizia potessero essere scritte su questa carta. Quindi, quando vi ho detto che questa è una carta morta, no, non è una carta morta, è un testamento, è un testamento di centomila morti.

Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove fuorno impiccati. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì o giovani, col pensiero, perché li è nata la nostra Costituzione.

(tratto dal sito, splendido, di Andrea Cortese http://sunfree.wordpress.com) gli altri 2 tratti da wikipedia.

lunedì 20 ottobre 2008

Giovedì 30 ottobre a Roma


Perchè i ragazzi protestano?? ...hanno voglia di fare un po' di casino, hanno voglia di fare festa di non studiare, di fare una girata a Roma, perchè i precari scioperano??...forse hanno voglia di perdere il lavoro, hanno voglia di farsi sostituire dai mille che vorrebbero prendere il loro posto.. perchè gli operai e gli insegnanti scioperano ? ...perchè in questo autunno caldo e soleggiato, una bella gita ci voleva prorpio!! ...per chì ascolta e vede tg1/2/4/5 studio aperto e la7 news, per chi crede che il pd sia ancora opposizione decisa e affidabile, offro uno spunto di riflessione e una risposta diversa per quelle domande... qui le persone scendono in piazza non per "partito preso", altrimenti lo avremmo fatto per il lodo alfano e tutte le altre leggi ad personam, ma perchè in un paese sull'orlo del precipizio, tagliare fondi all'istruzione e alla ricerca, significa lasciarsi cadere. Un paese come il nostro che naviga in brutte acque, con un sacco di problemi gravi da risolvere, con la crescita dell'economia a zero, tagliare l'unica cosa(ricerca e istruzione) che può tenerlo a galla è un suicidio. ...alcune menti geniali, tanto da sembrare a noi cittadini comuni dei rincoglioniti, obbiettano: ma perchè invece di protestare non fate proposte alternative?? ..perchè sembra abbastanza chiaro, che l'intento non è quello di sistemare qualcosa che sicuramente non è il massimo dell'efficienza(l'università), ma quello di recuperare soldi che non entrano più nelle tasche dello stato attraverso le tanto millantata riduzione delle tasse(taglio dell'ici). Quindi la strategia è fumo negli occhi, "tolgo L'i.c.i" quei soldi li riprendo dai tagli alla spesa sociale, iniziando dall'istruzione, da sempre le persone che si vuole dominare si consiglia di tenerle nell'ignoranza..o peggio fornendogli un sapere di parte, fazioso, mirato alla produzione (trasformazione delle università in fondazioni), insomma potrebbero esserci cose ben peggiori dietro alla messa in crisi delle univ. rispetto ad una scellerata e riprovevole gestione, eliminazione dello stato sociale, potrebbe esserci la volontà di far studiare solo i "ricchi" oppure, solo chi è in qualche casta...mmm la situazione è preoccupante, forse chi msciopera a paura di questo, ecco perchè scioperano i dententori della cultura di un paese in crisi, scioperano coloro che diventeranno(studenti e ricercatori) o coloro che faranno diventare(insegnanti) alcuni di noi la classe dirigente del paese, fornendo pur tra mille difficoltà e con pochi soldi un sapere libero e plurale, anche a chi è figlio di operai, anche a a chi non ha il padre avvocato, anche a chi non ha soldi per una scuola privata(in italia la pubblica è decisamente migliore), Non credo che i presidi di giurisprudenza economia e ingegneria di tutti gli atenei d'italia, siano dei "comunisti sovversivi antiberlusconi" ebbene la maggior parte di loro crede fortemente che queste riforme Tremonti e Gelmini siano una cosa nefasta per la cultura in italia...tutti sappiamo che ora c'è crisi e dobbiamo fare sacrifici, ma distruggere il sistema scolastico italiano non è "stringere la cinghia" è tenere un popolo nell'ignoranza, è tornare a quando il sapere era solo per pochi, è togliere la possibilità ad un paese di gettare le fondamenta per una ripresa solida e duratura..scendiamo in piazza, comunicatelo ai vostri amici parenti e vicini, riguarda tutta la nazione, chi vorrà fare figli, chi insegna, chi studia, chi lavora, tutti, facciamoci sentire. Non tutti in Italia stanno ad ascoltare cosa dice la Tv più di parte di tutto l'occidente, che la gente ha ancora un proprio cervello, che tra la gente ci sono idee, e voglia di cambiare, che l'opposizione sono le persone che scenderanno in piazza, 50 euro in meno sulla busta paga oggi, o 60/70 mila euro per far studiare un figlio domani...a voi la scelta ...."anche l'operaio vuole il figlio dottore" M.C.R. (contessa)

La patata bollente

Non è un B-movie degli anni '80 con la Fenec e Lino Banfi, e neppure un ministro del governo in un calendario degli anni passati;)... è un ristorantino pizzeria a fornacette.
Accogliente, comodo, con poche pretese, dovete andarci. Antipasti, primi e pizze, questo è il loro menù, tutto molto buono, versione casereccia dei piatti, l'ambiente è rustico, tovaglie da trattoria, ma non sono di carta, fiasco impagliato di vino e prezzi alla portata, fanno di questo posto una locale sempre pieno di gente, coppie, o tavolate di amici, il rumore di sottofondo è alto, ma non da mai fastidio...antipasto "tagliere", pizza, 1 litro di vino, dolce e caffè, 22 euro ...
Importante la prenotazione, altr. non trovate posto: telefono 0587 421781...poi attenzione non lo troverete facilmente, non c'è navigatore che tenga (provate pure: 56012 Fornacette (PI) - Via Tosco Romagnola 2), dovete fidarvi di me: sulla strada che da fornacette porta a pontedera, quella del sotto-sopra e del cuorematto per capirsi, dopo l'entrata del mcdonald(circa 300metri) sulla sx, tra 2 platani, con la parte che rimane illuminata dai fanali, tinteggiata di bianco, c'è una stradina sterrata, che porta al locale distante 150 metri dalla strada asfaltata..
Ci tornerò sicuramente

Appello dei premi Nobel per saviano

Fo, Gorbaciov, Grass, Montalcini, Pamuk e Tutu, hanno scritto e firmato un appello per Saviano, voglio dire 6 premi nobel (letteratura , pace e medicina) che si smuovono e fammo capire che non è un problema di polizia come qualcuno ha detto, è un problema di democrazia!!! ANDATE A FIRMARE , più riscuote successo più fa odience più se ne parla, più lo mettiamo nel culo alla camorra....dai cazzo!!!

martedì 14 ottobre 2008

Ammazzateci tutti

Quello che voglio dire è molto semplice: io sono con te, Roberto!!! soprattutto dopo quello che è successo. Abbiamo la stessa età e provo a rendermi conto di cosa vuol dire avere una condanna a morte della camorra sulla testa ma credo che non arriverò mai a provare cosa vuol dire, io credo sinceramente che il mondo, in questo caso l'italia ed in particolare Napoli ed il suo interland sia un posto migliore grazie al fatto che tu sei vissuto, e spero che tu possa raccontare quanto meschini e vigliacchi siano i camorristi, ancora a lungo. Purtroppo non ci rendiamo conto che siamo contemporanei di una persona che rimarrà nella storia per quello che ha scritto e detto, svegliamoci e facciamo almeno sentire il calore della gente onesta attorno ad un grande che lotta da solo contro il clan dei casalesi, NON SEI SOLO ROBERTO!!! Per quello che vale io sono con te, la mia stima nei tuoi confronti è smisurata, e so che questo non ti aiuterà a dormire sonni tranquilli, ma almeno saprai che c'è qualcuno lontano da te in cui hai lasciato il segno, qualcuno che hai colpito con le tue parole, qualcuno sente di non fare abbastanza per te...
...almeno un un clic per fargli sentire che lo pensiamo possiamo spenderlo, allora lo sosteniamo o no??? dai cazzo, SOSTENIAMO ROBERTO SAVIANO, scrivete nome cognome e-mail attiva e città, e mandate quella cazzo di firma, non serve a niente, xò se ne arrivano qualche milione si sente meno solo!!!!! ..

lunedì 13 ottobre 2008

Mimì cafè



A Pisa in via Mazzini, dove un tempo c'era "al di la d'arno", potete trovare un localino carino, accogliente e molto soft, pacato, senza caos, per aperitivi o after dinner, accompagnati da musiche di sottofondo ricercate, ampia scelta di vini, prezzi nella media, e poi la location è decisamente suggestiva, andate che è proprio un bel posto dove bere un buon bicchiere di vino

domenica 12 ottobre 2008

...italiani??

E' no!!!...stavolta è troppo!! dopo vari calciatori tra cui buffon e abbiati, di canio e altri, che si "lasciano scappare" frasi e gesti che li riconducono a chiare tendenze fasciste (ma in Italia non dovrebbero essere perseguibili????), 4 coglioni (ma non li stessi coglioni, con cui il caimano o psiconano, apostrofò gli elettori di sx...), inneggianti al duce (infanzia difficile...) a Sofia, Bulgaria, alla partita delle nazionali, hanno dato luogo a tafferugli (vedi qui), e hanno accostato la bandiera Italiana a segni celtici, e altri simboli fascisti, ora vorrei che qualcuno tipo il ministro degli esteri, nella speranza che non sia una ex-soubrette, il presidente del consiglio meglio di no, visto che è lo stesso che ha dato del kapò al rappresentante tedesco vedi qui, chiedesse scusa ai bulgari, e sottolineasse che gli autori di quei gesti, oltre a non metter più piede vita natural durante ad una manifestazione sportiva, saranno puniti adeguatamente, (cioè come prevede la legge per chi inneggia al bandito partito fascista...) e sia chiaro a tutti, che gli Italiani sono molto migliori di quella feccia!!!! ..il collegamento tra certe dichiarazioni di calciatori e certi gesti mi sembra lampante, proporrei l'assenza dalla nazionale per certi elementi!!!
esagero? o faccio bene a pensarla così?? rispondi attraverso i commenti ciao ciao

venerdì 10 ottobre 2008

stand up for your right

grazie ragazzi, continuate così, get up stand up

molte persone pensano di avere cose importanti da fare, e non possono perder tempo a manifestare per i propri diritti, come se non fosse la cosa più importante che gli resta!!!! ...don't give up the fight...

6 Novembre SASCHALL Firenze

Ragazzi il 6 Novembre alle 21:00 al saschall di Firenze si esibisce Sabina Guzzanti, con il "Vilipendio Tour" prezzi 25-30-35 euri (si un po' caro, ma meno rispetto a Bologna e Genova, ovviamente x ora niente Pisa e Livorno, ma speriamo...) cmq vi metto il link (qui)

giovedì 9 ottobre 2008

TgNG

Troppo bello, non potete perderlo, mi ricorda in qualche modo Luttazzi, quando lavorava con la Gialappas e faceva il telegiornale, cmq sono anticlericali, antistatunitensi(la parte repubblicana!!), antipsiconano, insomma sono svegli, e non hanno permesso che la Tv gli atrofizasse i neuroni, in questo momento drammatico per l'italia con la democrazia a rischio, l'università a rischio(Dl133 art.16), la sanità a rischio, l'alitalia regalata ad alcuni imprenditori amici dello psiconano, il silenzio sulla spazzatura che ancora c'è ma..non si dice, i pestaggi verso ragazzi di colore, intransigenze verso gli immigrati...insomma, in mezzo a questi maledetti e ripugnanti rigurgiti fascisti, facciamoci 2 sane, sincere, e un po' impegnate risate

mercoledì 8 ottobre 2008

I discorsi di Winston Churchill

Un grande condottiero, è in grado di tirar fuori dalla sua gente forza inimmaginabile, sopportazione senza limiti, attaccamento alla causa, volgia di combattere e poi un punto di appoggio, quando tutto intorno non c'è più nulla, quando le certezze di una vita si sgretolano... il più famoso esempio è quello dell'Inghilterra durante il secondo conflitto mondiale, dove la Germania sembrava incontrastabile, e dove per la prima volta si paventava l'invasione delle isole britanniche da parte di uno stato nemico, Churchill , spesso alla radio teneva discorsi al suo popolo, dove spiegava cosa succedeva, perchè succedeva, quando, ma soprattutto non facendo sentire le persone sole, allo sbando, ma anzi motivando alla grande ogni abitante, facendo capire che tutti insieme avrebbero potuto resistere o vincere, ma che di sicuro non si sarebbero fatti calpestare..ma sentiamo un brano di un discorso dopo una sconfitta:
leggete cosa scrive quando gli u.s.a. non sono ancora entrati in guerra, il Belgio è allo sbando e la Francia in grosse difficoltà, gli Inglesi sono praticamente da soli a guardarsi dai tedeschi nazisti che vogliono invadere l'isola:
"Combatteremo in Francia, combatteremo sui mari e sugli oceani, combatteremo con fiducia crescente e con crescente forza nel cielo, difenderemo la nostra isola, a qualunque costo, combatteremo sulle spiagge, combatteremo sui campi d'aviazione, combatteremo nei campi, e nelle strade, combatteremo nelle colline; non ci arrenderemo mai. E anche se, cosa che non credo per un istante, quest'isola o una grossa parte di essa dovesse essere soggiogata o affamata, allora il nostro Impero d'oltremare, armato e guidato dalla Flotta britannica, porterebbe avanti la lotta, fino a che, quando Dio vorrà, il nuovo mondo, con tutta la sua forza e la sua potenza, interverrà a salvare e a liberare quello vecchio." ...in inglese la parte finale suona così: "...We shall never surrender" ...emozionante... "Hitler sa che dovra sottomettere noi su quest'isola, o perdere la guerra. Se noi possiamo resistergli, tutta l'Europa potra essere libera e la vita del mondo potrà avanzare verso altipiani più vasti illuminati dal sole. Ma se falliremo, allora il mondo intero(..)sprofonderà nell'abisso di una nuova Era Oscura(..) sinistra (..) e distorta(..). Accingiamoci dunque al nostro dovere, e comportiamoci in modo che, se l'impero britannico durasse per un millennio, gli uomini diranno sempre: "Quella fu la loro ora più bella" "
Sono tutti brani bellissimi, ma per ora basta, a presto.

martedì 7 ottobre 2008

Basket

Wow, martedì prossimo inizia il campionato, finalmente un po' di sano agonismo!! Sì io ho bisogno di agonismo, mi serve per evitare di far cazzate, è come sfogare degli istinti primordiali, anzichè attaccando briga con chiunque capiti a tiro, sul campo, con regole precise, con qualcosa in palio. Gioco a pallacanestro da quando sono piccolo, ma non sono bravo, e non ho neanche la scusa di essermi rotto il ginocchio, da usare come paravento, per giustificare l'assenza del mio nome dall'NBA, se proprio devo ricercare una causa per il mio giocar male, forse risiede nel fatto che da piccolo ero più alto della media e "si credeva" che diventassi abbastanza alto da giocare sotto canestro, mi hanno così insegnato i movimenti del post ( giocatore che sta di ruolo molto vicino al canestro e deve essere alto) grande errore, perchè poi gli altri hanno continuato a crescere, ed io mi sono fermato a 180 cm (di cui sono orgoglioso) e come ruolo sono una guardia (posizione in campo accanto al play) e non ho però alcune delle caratteristiche che dovrei possedere per stare in quella zona del campo, cioè tiro dalla lunga distanza, tiro dalla media, (% basse) e un buon passaggio, per liberare al tiro i compagni, inoltre sarei leggermente migliore nelle penetrazioni, ma i kg in più mi frenano, insomma ho solo grinta, esperienza e una buona difesa (il culo basso aiuta!!!!) e per questo riesco a ritagliarmi il mio piccolo spazio... cmq se non altro faccio un po' di sport con amici ed è divertente, martedì e giovedì al "Palacolle" , sulla destra trovate il link al blog della squadra, quest'anno come obbiettivo abbiamo i play off, forse siamo un po' leggeri sotto canestro, ma se riusciamo a usare bene il contropiede, fottiamo tutti, vi terrò aggiornati!! obbiettivi personali, 6 punti di media a partita ce la posso fare, soprattutto se perdo 5 kg già 1 è andato :)

lunedì 6 ottobre 2008

I have a dream


Martin Luther King, premio Nobel per la pace nel 1964, era un attivista politico statunitense, non violento che si betteva per l'uguaglianza e quindi per la parità dei diritti tra le varie etnie degli u.s.a. nel '63 ci fu una grande manifestazione alla cui conclusione a Washington, pronunciò il celebre discorso "I have a dream" di cui sopra avete un piccolo estratto..quando ad una giusta causa (contenuto)
«I have a dream: that one day this nation will rise up and live out the true meaning of its creed:We hold these truths to be self-evident, that all men are created equal»
«Ho un sogno: che un giorno questa nazione si sollevi e viva pienamente il vero significato del suo credo:"Riteniamo queste verità di per se stesse evidenti: che tutti gli uomini sono stati creati uguali"»
si unisce una forma valida, la potenza della lotta è devastante...negli anni'50/'60 negli u.s.a. per i "neri" era difficile condurre una vita come un "bianco" ma dopo quel giorno le cose cambiarono, vediamo dei brani in italiano di quel discorso, al quale una folla oceanica assistette (
traduzione di Tania Gargiulo)
«Oggi sono felice di essere con voi in quella che nella storia sarà ricordata come la più grande manifestazione per la libertà nella storia del nostro paese...Sono passati cento anni, e la vita dei neri é ancora paralizzata dalle pastoie della segregazione e dalle catene della discriminazione.
Sono passati cento anni, e i neri vivono in un’isola solitaria di povertà, in mezzo a un immenso oceano di benessere materiale.
Sono passati cento anni, e i neri ancora languiscono negli angoli della società americana, si ritrovano esuli nella propria terra...Adesso é il momento di risollevarci dalla valle buia e desolata della segregazione fino al sentiero soleggiato della giustizia razziale...In America non ci sarà né riposo né pace finché i neri non vedranno garantiti i loro diritti di cittadinanza.
I turbini della rivolta continueranno a scuotere le fondamenta della nostra nazione finché non spunterà il giorno luminoso della giustizia.
* Ma c’é qualcosa che devo dire al mio popolo, fermo su una soglia rischiosa, alle porte del palazzo della giustizia: durante il processo che ci porterà a ottenere il posto che ci spetta di diritto, non dobbiamo commettere torti.
Non cerchiamo di placare la sete di libertà bevendo alla coppa del rancore e dell’odio.
Dobbiamo sempre condurre la nostra lotta su un piano elevato di dignità e disciplina.
Non dobbiamo permettere che la nostra protesta creativa degeneri in violenza fisica...E quando questo avverrà, quando faremo riecheggiare la libertà, quando la lasceremo riecheggiare da ogni villaggio e da ogni paese, da ogni stato e da ogni città, saremo riusciti ad avvicinare quel giorno in cui tutti i figli di Dio, neri e bianchi, ebrei e gentili, protestanti e cattolici, potranno prendersi per mano e cantare le parole dell’antico inno: "Liberi finalmente, liberi finalmente.»