domenica 24 gennaio 2010

caso, bravura e vittorie.

Vincere:
  • risultare superiore in una competizione, in gare di abilità, sopraffare l'avversario o gli avversari
  • arrivare per primi al compimento delle regole del gioco anche dove non serva abilità, ma solo fortuna
Si può usare il verbo vincere sia dove si vince per bravura, sia dove si vince per fortuna.
Mi sembra un'ingiustizia.
Mi sembra diverso vincere una medaglia d'oro dopo anno di sacrifici, privazioni, fatica, che vincere alla lotteria. Certo l'italia oggi, è la fotografia di questo "conflitto lessicale".
Le persone si affidano a lotterie, dove si vince senza meriti, nella speranza di poter definitivamente risolvere la gran parte dei loro problemi, invece di lottare giorno dopo giorno, contro la vita che gli risulta indigesta, e poi vincere, avendo la meglio, su ciò che non quadra.
Le persone dovrebbero inculcarsi nelle teste che si vince con fatica, si da la mano con rispetto all'avversario perchè anche lui ha faticato, e conta il merito, non il culo (a meno che si tratti di miss italia ;) !! ) , si migliora la propria situazione economica o sociale o cosa volete voi, giorno dopo giorno con dedizione e applicazione, con costanza. Forse sarebbe utile iniziare a distinguere anche con verbi diversi la differenza tra i due tipi di vittoria, sarebbe già qualcosa per far capire che c'è differenza, che tutti possono vincere la sfida per vivere meglio, ma solo pochi rotti'nculo vincono alla lotteria.

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