venerdì 16 ottobre 2009

Ora di punta

Non mi va + di lavorare, per oggi basta! Come spesso accade mi sorprendo a giocherellare con le tende dell'ufficio: apri e chiudi, vedi la vetrata dall'altro lato della strada, non la vedi più, vedi un 27° piano, non lo vedi più. Ora uscirò da lavoro e la 5° strada mi assalirà con la sua folla infernale: uno slalom tra un corpo e l'altro! Di solito metto gli occhiali scuri per barricarmi nel mio mondo. 2 fermate di metro e sono quasi a casa: a fianco a me c'è il lettore del NYT, il venerdì legge il NYP ho sempre creduto che lo faccia x l'inserto che allegano. Di fronte a me c'è il giovanotto con la sua immancabile cascata di capelli sulla faccia e l'ipod, oggi ha messo la cover nera. Le signore, sono là in fondo, parlano al cellulare. Oggi, non vedo la ragazza con le lentiggini, forse è su un'altro vagone, forse oggi non era a lavoro...quanti corpi così vicini, e qnte vite così lontane...poi ci sono io. La mia mente è altrove, protetto dagli occhiali osservo gli altri, ogni giorno la stessa immagine, ogni anno gli stessi volti, ma non so a chi apparetengano. Esco dalla metro con passo serrato mi avvio verso casa, le gambe si muovono in automatico, io sbircio tra le vetrine, conosco tutte le commesse a memoria, qnto mi piace la biondina di starbucks, questa settimana fa il turno di pomeriggio, ma hanno cambiato la divisa, wow qnto le dona!! -SBAMM- sbatto contro qualcosa, no!! il cieco che alle 6e15 aspetta di attarversare la strada. "mi scusi tanto, sono mortificato" esclamo " aspetti l'aiuto a rialzarsi" . Mi vergogno tantissimo. Mi scuso con così tanta veemenza, che non do il tempo, al malcapitato di dire niente. Dopo 5 min siamo a bere una tazza di caffè, dopo quello che ho combinato, mi sento in dovere di stare un po' con quest'estraneo. Rassegnato all'idea di dover sprecare un po' di tempo con lui, intavolo una conversazione. L'orologio del locale segna le 19 e 30, il tempo è passato veloce, l'imbarazzo, misto a senso del dovere iniziale, ha lasciato il posto alla curiosità!! Quell'estraneo che dentro di me, da 2 anni, era relegato al ruolo di non vedente che alle 18 e 15 attraversa l'incrocio con la 7° strada, ora si chiama Rob. A quell'ora rientra a casa dopo aver passato il pomeriggio con i nipotini. I nipotini vivono lì vicino, dietro il portone verde con quella orrenda maniglia dorata. Il tempo che passa è scandito da tazze di caffè bollenti e parole piacevoli che mi scaldano, come la commessa biondina, che ha un cartellino con su scritto Katrine, e mi sorride.

3 commenti:

Unknown ha detto...

Me gusta mucho tu cuento.. ma dimmi la verità.. l'idea della metro t'è venuta dopo essere stato un fin de seemana a madrid!!?? Mi sembra proceda bene il corso di scrittura creativa.. tra un po' vogliamo i sonetti! ;)
ciaooo

cory ha detto...

Dolce...:) ;)

lore ha detto...

grazie bimbe!!!! ..diciamo che come primo racconto ci può stare, mi hanno detto che fa un po' fabio volo..forse per la 1° persona...non saprei...ciao ciao